L’articolo di Marco Sponziello recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Eunomia di Unisalento, esamina il ruolo dei fattori ESG (Environmental, Social, Governance) nel contesto delle migrazioni globali, con particolare attenzione alle migrazioni forzate causate dal cambiamento climatico e da fattori socioeconomici.
L’analisi che è stata condotta su due livelli principali:
- Governance pubblica: il ruolo delle istituzioni nell’adozione di standard ESG per gestire i flussi migratori.
- Governance aziendale: la responsabilità delle imprese nell’implementazione di pratiche sostenibili lungo la catena del valore. Il ruolo delle Società Benefit e delle B-Corporation.
Dallo studio emerge che l’integrazione tra governance pubblica e privata attraverso gli standard ESG è fondamentale per:
- Gestire e mitigare le migrazioni forzate.
- Favorire l’inclusione economica e sociale dei migranti.
- Promuovere pratiche aziendali sostenibili che riducano le cause delle migrazioni climatiche ed economiche.
L’approccio ESG evidenzia come una strategia chiave per affrontare le sfide globali legate alla migrazione, bilanciando sviluppo sostenibile, governance responsabile e crescita economica inclusiva.
Indice:
ESG e migrazioni
Le migrazioni globali sono sempre più influenzate da fenomeni ambientali estremi e da squilibri economico-sociali. Gli standard ESG, introdotti per la prima volta dall’ONU nel rapporto Who Cares Wins (2004), sono oggi centrali nelle strategie di sostenibilità, trovando applicazione nell’Agenda 2030, nell’Accordo di Parigi e nel Green Deal europeo.
- E (Environmental): il cambiamento climatico spinge milioni di persone a lasciare le proprie terre d’origine.
- S (Social): le disuguaglianze economiche e sociali sono altrettanto determinanti per le migrazioni.
- G (Governance): un’efficace governance territoriale e aziendale può mitigare l’impatto delle migrazioni.
Ruolo degli attori pubblici
Gli enti governativi e locali giocano un ruolo chiave nella gestione delle migrazioni. Le strategie più efficaci includono:
- Politiche sostenibili per migliorare le condizioni ambientali e sociali nei paesi di origine, riducendo così le migrazioni forzate.
- Integrazione delle politiche ESG nella governance locale, per facilitare l’inclusione dei migranti e migliorare la qualità della vita.
- Normative europee come il Green Deal, il Patto sulla Migrazione e il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), che mirano a controllare i flussi migratori e promuovere l’inclusione sociale.
Progetti come Climate of Change e Le Rotte del Clima dimostrano l’importanza dell’educazione e dell’inclusione per migliorare la resilienza delle comunità.
ESG e imprese: impatto sulla migrazione
Le aziende hanno un ruolo cruciale nelle dinamiche migratorie. L’adozione di standard ESG può:
- Prevenire le cause delle migrazioni forzate attraverso pratiche di produzione sostenibili.
- Favorire l’integrazione dei migranti nei mercati del lavoro, garantendo condizioni eque e salari dignitosi.
- Contrastare lo sfruttamento lavorativo e migliorare i diritti umani lungo la catena del valore, come dimostrato dal Corporate Human Rights Benchmark (CHRB).
L’imprenditoria straniera in Italia è in costante crescita e contribuisce positivamente all’economia nazionale, con un saldo economico positivo di 6,5 miliardi di euro nel 2023.
Il modello della Società Benefit
Un esempio innovativo di impresa sostenibile è la Società Benefit, un modello d’impresa che unisce profitto e impatto sociale. In Italia, la Mygrants srl SB rappresenta un caso virtuoso, offrendo formazione e supporto ai migranti per l’inserimento nel mercato del lavoro.
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